«Errare e non correggersi significa veramente errare... solo chi comprende il nuovo attraverso un’attenta analisi di quanto è già noto può considerarsi maestro». (Confucio)
L'ebook che consiglio questa settimana è "Meditazione Bioenergetica" di Alessandro Viti.
Cliccate sull'immagine per scaricare gratuitamente il primo capitolo:
Un viaggio alla ricerca dei segreti e dei trucchi per essere in armonia con se stessi e con gli altri, per imparare ad ascoltare i messaggi del corpo, sfruttare le energie positive derivanti dal proprio stato d'animo e trametterle anche agli altri.
"Il potere più popolare è sempre stato quello del più forte, del più prepotente, di colui che si sapeva imporre e conquistava ciò che voleva con arroganza e violenza. Ma questo tipo di potere è negativo, dura poco e ti si ritorce contro, poiché scatena rivalità e stimola reazioni ancora più violente.
"Il vero potere positivo deve essere condiviso e approvato da tutti. Vuol dire essere capace di gestire la propria vita producendo benessere per se stessi ma anche per gli altri, per tutti. La nuova corsa all’oro è verso la conoscenza specializzata, sapere come fare, per potere fare sapere.
"Perché non basta sapere le cose, la vera conoscenza che conduce al successo è quella acquisita con la facoltà di agire, le idee bisogna saperle mettere in pratica, sperimentarle e raffinarle. Agire, imparando dai risultati ottenuti, cambiando le proprie convinzioni, modellando il proprio comportamento, fino ad ottenere il migliore risultato possibile".
«Ogni giorno esamino me stesso su tre questioni: 1 se agendo per gli altri sono stato leale; 2 se trattando con gli amici sono stato sincero; 3 se metto in pratica ciò che trasmetto agli altri». (Confucio)
Il termine Chakra proviene dal sanscrito e significa "ruota", ma anche "plesso" o “vortice”. È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane.
Nella tradizione occidentale moderna i chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali, che in medicina corrispondono alle ghiandole endocrine.
Per introdurre il tema dei centri energetici del nostro corpo, vorrei riportare un brano, tratto dal libro “L’energia dei 7 Chakra”, di Alessandra Pacini, che potete scaricare, in formato ebook, cliccando sull’immagine seguente:
Il brano riguarda la leggenda dello Yoga:
«Si narra che Siva insegnasse alla sua diletta sposa, la Dea Parvati, in una caverna vicino alla quale venivano a morire le onde dell’immenso oceano Indiano, l’Hatha-Vidya, cioè la scienza delle tecniche misteriose dell’Hatha Yoga, che comprendono le Asana, o posizioni magiche delle quali egli stesso era il creatore; pratiche riservate unicamente agli Dei indiani proprio come il nettare e l’ambrosia erano riservate agli immortali dell’Olimpo.
Accadde che un pesce, affascinato dalla magnetica e musicale voce del dio, osservasse quegli strani esercizi e subisse a causa loro un radicale e sorprendente mutamento: la trasformazione in un essere umano. [...] Questo fu il primo Yogi, si chiamò Matsyendra, che in sanscrito vuol dire “pesce fatto uomo”.
Matsyendra insegnò in gran segreto queste tecniche, che vennero poi tramandate da maestro (Guru) a discepolo (Chela) per intere generazioni».
Questa è un’antica leggenda conosciuta e tramandata da maestri a discepoli e nota nell’ambito delle scuole di yoga.
Non si conosce con precisione l’origine dello yoga, anche se alcuni scavi effettuati nella valle dell’Indo hanno portato alla luce una serie di oggetti, risalenti a 6000 anni fa, tra i quali amuleti, sigilli e tavolette, che rappresentano divinità in atteggiamenti yoga (asana).
Il termine yoga proviene dalla radice sanscrita “Yui” che significa “unire” (in particolare, i cavalli al carro), quindi lo yoga può essere interpretato come “l’atto di unire” e il suo significato può essere trasferito al controllo del corpo, della mente e dei sensi.
Oltre a ciò, lo yoga può essere interpretato come “unione” dello spirito individuale con quello universale.
Secondo lo yoga, ogni avvenimento segue la “legge di causa ed effetto”, di azione e reazione (Karman). Ogni azione o pensiero dell’uomo hanno una ripercussione sia in questa vita che nella prossima, per cui ciascuno di noi raccoglie ciò che ha seminato. In altre parole, il futuro si basa sulle azioni e sui pensieri del presente.
Lo yoga è pertanto la scienza del controllo fisico e mentale e offre un metodo per indirizzare la nostra mente, trasformando le nostre energie fisiche e mentali in energie puramente “spirituali”.
Per far questo utilizza alcune tecniche: · le “asana”, che sono le posizioni, per mezzo delle quali si tempra, si rafforza e si purifica il corpo fisico; · il “Pranayama”, o scienza della respirazione, che serve a regolare il respiro, al fine di calmare la mente e i sensi.
E i Chakra?
I Chakra sono un po’ come le centraline elettriche del nostro corpo! Sono i centri simbolici del corpo umano, a volte associati a organi fisici, tra i quali si muove un'energia (prana).
Molte tradizioni concordano sul fatto che i chakra agiscano come valvole energetiche.
Uno squilibrio a livello di un chakra determina uno squilibrio d'energia nei determinati organi associati.
Molte moderne terapie naturali (Cristalloterapia, Reiki) si basano sull'analisi dei chakra.
La Riflessologia e l'Aromaterapia lavorano sugli stessi meridiani e la meditazione e visualizzazione basate sui colori sono strumenti importanti per bilanciare i chakra.
Ciascuno dei chakra ha il proprio centro in una delle sette ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo e ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola.
I chakra vengono assimilati al Loto, che dà origine ad un fiore bellissimo e candido benché esso nasca da acque stagnanti e putrescenti. Proprio per tale peculiarità è considerato un simbolo di purezza: nato dal fango ma non macchiato da esso!
Gli esseri umani, la maggior parte degli animali ed alcune piante hanno sette chakra principali o primari.
Ogni chakra assomiglia ad un piccolo vortice con la parte più stretta dell'imbuto orientata verso il corpo.
Esistono poi dei chakra minori che si trovano nei polpastrelli, al centro del palmo delle mani, in alcune aree dei piedi, nella lingua o altrove.
I sette chakra principali sono:
· Muladhara Chakra o Centro Basale o Centro della Radice · Svadhisthana Chakra o Centro Sacrale · Manipura Chakra o del Plesso Solare · Anahata Chakra o del Centro del Petto · Vishudda Chakra o Centro della Gola · Ajna Chakra o Centro Frontale · Sahasrara Chakra o Centro Coronale
Il video seguente, tratto da Libero.it, illustra gli elementi fondamentali che caratterizzano i Chakra.
Ebbene, se l’argomento comincia ad interessarvi, voglio svelarvi il modo per iniziare a prendere contatto con la percezione dell’energia eterica.
Vi riporto un esercizio tratto dal succitato testo di Alessandra Pacini, che permette di scorgere tale energia a circa un centimetro di distanza dalla superficie del nostro braccio.
Visualizzare l’aura eterica
«Appoggiate la vostra mano a una parete bianca e guardatela di sbieco, sfocando lo sguardo, con gli occhi un po’ socchiusi. Continuate a fissare il contorno della mano e un punto nel muro un po’ più in alto senza guardare direttamente la mano. A poco a poco vedrete all’inizio come una nebbiolina che fa da contorno alla vostra mano, e la vedrete apparire e scomparire. Penserete a uno scherzo del vostro sguardo… invece state iniziando a vedere il prana. Man mano che farete esercizio, vedrete quest’alone nebbioso diventare di un bianco brillante, sfuggente, perché il prana si muove; lo vedrete apparire e scomparire. Continuando l’allenamento vedrete sempre più e sempre meglio, inizierà a prendere colore, lo vedrete azzurro, magari vedrete anche altri colori, man mano. Quello è il primo strato dell’aura, il campo eterico. E questo è lo strato che andiamo a ricaricare d’energia con le tecniche di respirazione, posizioni ecc. »
Con l’augurio che possiate scoprire tutta l’energia che risiede in voi…
Il clima sta cambiando? Cosa provoca questi cambiamenti? Il nostro pianeta è veramente ammalato? Cosa dobbiamo aspettarci?
Queste sono alcune tra le domande che spesso ci poniamo, quasi sempre in occasione di eventi meteorologici disastrosi.
E’ possibile fornire una risposta a queste domande?
Innanzitutto, facciamo chiarezza su alcuni termini:
• la parola “clima” viene impropriamente utilizzata per parlare di “tempo meteorologico”; • il tempo “meteorologico” è lo stato dell’atmosfera in un dato luogo e in un dato momento e varia da luogo a luogo e nel corso dei giorni, in funzione dei movimenti delle grandi masse d’aria e dei loro scambi con la superficie terrestre; • il “clima” è la combinazione delle condizioni meteorologiche prevalenti in una regione, su lunghi periodi di tempo (25-30 anni).
Quanti tipi di clima esistono?
Eccone alcuni:
• clima equatoriale; • clima della savana; • clima arido caldo o desertico; • clima steppico o arido; • clima umido temperato; • clima boreale; • clima nivale o delle tundre; • clima del gelo perenne.
Alla base dei complessi meccanismi che regolano il clima sulla terra, c’è un solo fattore comune: l’energia del sole.
Essa viene assorbita dal sistema terrestre e si trasforma in altre forme di energia che danno origine ai movimenti dell’atmosfera, dei mari, ecc., ma anche in varie forme di energia bio-chimica che sono alla base della evoluzione della vita sulla terra.
Dopo queste trasformazioni l’energia solare, ormai “degradata”, ritorna nello spazio. Tra l’energia che entra sulla terra e l’energia che esce, si stabilisce un equilibrio complessivo, rappresentato dal “clima”.
Pertanto, mentre nel linguaggio comune il clima è definito dalle condizioni meteorologiche medie (temperatura, precipitazioni, vento, umidità) in un arco di tempo di almeno trent’anni, per gli studiosi è definito come lo stato di equilibrio energetico tra flusso di energia solare entrante sul nostro pianeta e flusso di energia uscente dal nostro pianeta.
L’età della Terra viene oggi stimata in circa 5 miliardi di anni, ed è ormai accertato che, sin dalle sue origini, il pianeta ha subito un alternarsi di periodi freddi (glaciazioni) e periodi di clima temperato o caldo, estesi entrambi milioni di anni. Continue oscillazioni del clima, pertanto, sono sempre state la norma.
Ad ogni sua variazione piante, animali e uomini hanno dovuto trovare nuove forme di adattamento, spesso migrando in cerca di ambienti più ospitali. Questa è stata una delle chiavi della sopravvivenza di ogni specie vivente.
Quello che segue è un ottimo video, prodotto dalla Fondazione Umberto Veronesi, che illustra in modo eccellente gli argomenti trattati:
Si parla spesso di come le attività umane influenzino notevolmente i cambiamenti climatici. Tra gli argomenti maggiormente trattati, l’effetto serra rappresenta di certo quello più noto.
Esso è un fenomeno naturale determinato dalla capacità dell’atmosfera di trattenere sotto forma di calore parte dell’energia che proviene dal Sole, grazie alla presenza di alcuni gas, detti “gas serra”, che “intrappolano” la radiazione termica emessa dalla superficie terrestre riscaldata.
Grazie a questo fenomeno, la temperatura media della terra si mantiene intorno ai 15°C, contro i -19°C che si avrebbero in assenza dei “gas serra”.
I principali gas serra sono il vapore acqueo, l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto.
L’effetto serra è, pertanto, un fenomeno positivo per la vita sul pianeta.
Con le emissioni in atmosfera di grandi quantità di gas serra prodotti dalle attività umane, si sta tuttavia generando un effetto serra “aggiuntivo” a quello naturale, che tende ad alterare tutti gli equilibri del sistema climatico.
L’uomo, infatti, modifica costantemente la composizione dell’atmosfera, introducendo nuove sorgenti di gas serra ed interferendo con i serbatoi naturali.
Le emissioni derivano per la maggior parte dal consumo e dalla combustione di fonti fossili (petrolio, carbone), altre provengono da alcune produzioni industriali, dall’agricoltura, dall’allevamento e dalla gestione dei rifiuti.
D’altro canto, diminuiscono gli assorbitori di gas serra, per distruzione o per cambiamento d’uso, rappresentati delle superfici forestali che hanno la proprietà di assorbire l’anidride carbonica.
Guardate adesso questo video molto interessante, trasmesso da TGR3 Leonardo:
Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e sulla base dei più recenti studi dell’IPCC (Intergovernemental Panel on Climate Change) la maggior parte degli esperti concorda nel ritenere che, a causa dell’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, nel prossimo futuro potremmo aspettarci i seguenti fenomeni:
• aumento della temperatura del pianeta; • aumento delle precipitazioni; • aumento nella frequenza e nell’intensità di eventi climatici estremi; • aumento del rischio di desertificazione in alcune zone; • diminuzione dei ghiacciai presenti nelle principale catene montuose mondiali; • crescita del livello del mare. Negli ultimi 100 anni si è già verificato un innalzamento di circa 10/25 cm. Le più rilevanti conseguenze dei cambiamenti climatici riguardano gli ecosistemi terrestri ed acquatici ed i sistemi antropici come l’agricoltura, le risorse idriche, l’ambiente marino-costiero, la salute umana.
Le precipitazioni atmosferiche sono destinate ad aumentare a livello globale in conseguenza dell’aumento della temperatura, che produce una maggiore l’evaporazione, accelerando ed intensificando il ciclo dell’acqua nel sistema climatico.
L’atmosfera diventerà pertanto più calda e più umida, portando ad una variabilità di situazioni a livello regionale maggiore di quella attuale: in particolare, eventi di siccità e/o di alluvioni si aggraveranno in alcune zone, mentre in altre diventeranno meno gravi. Inoltre, poiché aumenterà l’intensità delle precipitazioni, le piogge a carattere alluvionale saranno più numerose. I cambiamenti climatici potranno indurre, con ogni probabilità, variazioni consistenti anche nelle rese agricole e nella produttività, modificando pertanto l’attuale quadro mondiale di produzione alimentare.
Molti studiosi concordano sul fatto che i cambiamenti climatici potrebbero produrre effetti indiretti sulla salute umana, anche se previsioni in tal senso sono molto difficili da fare.
In particolare, può essere previsto un aumento della diffusione di malattie infettive trasmesse direttamente da microrganismi o insetti, a causa di una maggiore distribuzione geografica e di migliori condizioni di sopravvivenza per questi organismi.
Secondo le previsioni, una quantità compresa fra un terzo e la metà dell’attuale massa glaciale potrebbe scomparire nei prossimi cento anni.
A tal proposito, godetevi questo video molto suggestivo, prodotto da Greenpeace:
Lo scioglimento dei ghiacciai influirebbe anche sulla distribuzione stagionale e geografica dei flussi idrici e quindi sulla disponibilità di acqua per gli usi civili, industriali, per la produzione idroelettrica e per l’agricoltura. In altre parole, ci potrebbe essere maggiore disponibilità d’acqua nelle zone dove attualmente le risorse idriche sono già abbondanti e minore dove attualmente la carenza di risorse idriche è già un grave problema. Il livello medio del mare è destinato a crescere, cosicchè alcune popolazioni costiere potrebbero subire danni particolarmente significativi a seguito delle inondazioni e delle perdite di territorio dovute all’erosione. Nei prossimi 100 anni, l’innalzamento previsto di 50 cm del livello del mare metterebbe a rischio circa 100 milioni di persone; rischio particolarmente elevato per le piccole isole e per i delta fluviali.
Quali azioni, a livello mondiale, sono state intraprese per ridurre tali fenomeni?
Nel giugno 1992 a Rio de Janeiro, nel corso della Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo, i paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto diversi documenti relativi ad impegni finalizzati allo “Sviluppo Sostenibile” e tra questi la “Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”. Firmando questa convenzione gli stati si sono impegnati ad adottare programmi e misure finalizzate alla prevenzione, controllo e mitigazione degli effetti delle attività umane sul pianeta.
In particolare, l’obiettivo della Convenzione è quello di (art. 2) “stabilizzare le concentrazioni nell’atmosfera dei gas ad effetto serra ad un livello tale da impedire pericolose interferenze di origine umana con il sistema climatico”.
Successivamente, nel dicembre 1997, a Kyoto, è stato concordato un Protocollo attuativo della Convenzione che impegna i Paesi industrializzati e quelli in economia di transizione (i Paesi dell’est europeo), responsabili di oltre il 70% delle emissioni mondiali di gas serra, a ridurre complessivamente, del 5,2% rispetto ai livelli del 1990, le emissioni entro il 2012.
La riduzione complessiva 5,2% viene ripartita in maniera diversa: per i Paesi dell’Unione Europea nel loro insieme, la riduzione deve essere dell’8%, per gli Stati Uniti dell’7% e per il Giappone del 6%. Nessuna riduzione, ma la stabilizzazione è prevista per la Russia, la Nuova Zelanda e l’Ucraina.
Non sono previste limitazioni alle emissioni di gas ad effetto serra per i Paesi in via di sviluppo, perché tale limite rallenterebbe o comunque condizionerebbe il loro sviluppo.
«La vita è l’arte del dosaggio del tempo e della distribuzione dell’amore»
Esiste l’Elisir di lunga Vita?
Esiste veramente una sostanza in grado di garantire il prolungamento dell’esistenza umana?
A quanto pare sì, anche se sconosciuta dalla maggior parte della gente.
Il libro che vi consiglio questa settimana tratta appunto questo argomento ed è stato, per me, una vera e propria rivelazione:
“L’orologio della Vita” di Zappulla Peppino & Pierpaoli Walter in formato e-book di 268 pagine, costo € 18
(cliccate sull’immagine per scaricare il 1° capitolo gratuitamente)
Si tratta di un bestseller internazionale che ci fa scoprire i segreti della Melatonina, la sostanza generata dalla ghiandola pineale in grado di rigenerare il corpo e la mente e prevenirne l'invecchiamento.
Il libro, ricco di insegnamenti e consigli di un grande esperto, tratta i seguenti argomenti:
· come invecchiare mantenendosi giovani; · conoscere il fondamento della salute e applicarlo; · l’incidenza della funzione della ghiandola pineale sull’invecchiamento; · la ghiandola pineale e la melatonina; · i parametri clinici dell’invecchiamento; · la conferenza di berckeley e la melatonina; · melatonina e invecchiamento; · come mantenersi in buona salute; · la ricerca scientifica e la medicina pratica; · malattia e melatonina; · quali benefici apporta l'uso della melatonina in altre patologie.
Gli autori sono due medici e ricercatori autorevoli, impegnati da svariati anni nello studio del processo di invecchiamento delle cellule.
Come gli stessi affermano, il mondo si divide in due categorie: quelli che pensano di essere nati per soffrire (morte compresa) e quelli che pensano a vivere, anzi a spassarsela. Sta a noi decidere da che parte stare.
Per Walter Pierpaoli, la scoperta più importante della sua lunga carriera di ricercatore scientifico, durata 40 anni, è quella di aver trovato la chiave di volta per rimandare nel tempo l’invecchiamento e la morte, cioè la sfida suprema dell’uomo.
In altre parole, Pierpaoli ha condotto esperimenti di laboratorio volti ad individuare la base biologica dell’invecchiamento, avendo trovato la chiave del perché e di come si diventi anziani.
L’invecchiamento e la morte sono due entità separate e distinte che non hanno nulla di misterioso e che fanno semplicemente parte di un preciso programma ormonale.
Tale programma è chiaramente identificabile nella durata massima della vita nei mammiferi omeotermi (a sangue caldo), cui l’uomo, purtroppo, appartiene. Non si conosce, invece, quanto a lungo vivano, e in quali circostanze muoiano i poichilotermi, vale a dire gli animali a sangue freddo (pesci, rettili, anfibi) che continuano ad andare avanti negli anni, e che muoiono poi generalmente, per quanto ne sappiamo, di “incidenti”.
L’invecchiamento si basa sostanzialmente sull’appiattimento, la scomparsa, la desincronizzazione dei ritmi ormonali.
Il bioritmo circadiano (da circa diem, cioè della durata di un giorno), con l’alternanza del giorno e della notte, è alla base della salute e della vita.
La produzione di melatonina è legata al ritmo circadiano e diminuisce con l’andare degli anni, nel corso della vita.
Ebbene, la somministrazione esogena (dall’esterno) di melatonina, rende possibile ricostituire il ciclo primitivo, con conseguente allungamento della vita. Non vi pare sia una scoperta sorprendente?
Come ho sempre sostenuto, la migliore energia è dentro di noi. Basta scoprirla e utilizzarla al meglio.
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