Il termine Chakra proviene dal sanscrito e significa "ruota", ma anche "plesso" o “vortice”.
È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane.
Nella tradizione occidentale moderna i chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali, che in medicina corrispondono alle ghiandole endocrine.
Per introdurre il tema dei centri energetici del nostro corpo, vorrei riportare un brano, tratto dal libro “L’energia dei 7 Chakra”, di Alessandra Pacini, che potete scaricare, in formato ebook, cliccando sull’immagine seguente:
È un termine utilizzato nella filosofia e nella fisiologia tradizionali indiane.
Nella tradizione occidentale moderna i chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Sensi Spirituali, che in medicina corrispondono alle ghiandole endocrine.
Per introdurre il tema dei centri energetici del nostro corpo, vorrei riportare un brano, tratto dal libro “L’energia dei 7 Chakra”, di Alessandra Pacini, che potete scaricare, in formato ebook, cliccando sull’immagine seguente:
Il brano riguarda la leggenda dello Yoga:
«Si narra che Siva insegnasse alla sua diletta sposa, la Dea Parvati, in una caverna vicino alla quale venivano a morire le onde dell’immenso oceano Indiano, l’Hatha-Vidya, cioè la scienza delle tecniche misteriose dell’Hatha Yoga, che comprendono le Asana, o posizioni magiche delle quali egli stesso era il creatore; pratiche riservate unicamente agli Dei indiani proprio come il nettare e l’ambrosia erano riservate agli immortali dell’Olimpo.
Accadde che un pesce, affascinato dalla magnetica e musicale voce del dio, osservasse quegli strani esercizi e subisse a causa loro un radicale e sorprendente mutamento: la trasformazione in un essere umano. [...] Questo fu il primo Yogi, si chiamò Matsyendra, che in sanscrito vuol dire “pesce fatto uomo”.
Matsyendra insegnò in gran segreto queste tecniche, che vennero poi tramandate da maestro (Guru) a discepolo (Chela) per intere generazioni».
Questa è un’antica leggenda conosciuta e tramandata da maestri a discepoli e nota nell’ambito delle scuole di yoga.
Non si conosce con precisione l’origine dello yoga, anche se alcuni scavi effettuati nella valle dell’Indo hanno portato alla luce una serie di oggetti, risalenti a 6000 anni fa, tra i quali amuleti, sigilli e tavolette, che rappresentano divinità in atteggiamenti yoga (asana).
Il termine yoga proviene dalla radice sanscrita “Yui” che significa “unire” (in particolare, i cavalli al carro), quindi lo yoga può essere interpretato come “l’atto di unire” e il suo significato può essere trasferito al controllo del corpo, della mente e dei sensi.
Oltre a ciò, lo yoga può essere interpretato come “unione” dello spirito individuale con quello universale.
Secondo lo yoga, ogni avvenimento segue la “legge di causa ed effetto”, di azione e reazione (Karman).
Ogni azione o pensiero dell’uomo hanno una ripercussione sia in questa vita che nella prossima, per cui ciascuno di noi raccoglie ciò che ha seminato.
In altre parole, il futuro si basa sulle azioni e sui pensieri del presente.
Lo yoga è pertanto la scienza del controllo fisico e mentale e offre un metodo per indirizzare la nostra mente, trasformando le nostre energie fisiche e mentali in energie puramente “spirituali”.
Per far questo utilizza alcune tecniche:
· le “asana”, che sono le posizioni, per mezzo delle quali si tempra, si rafforza e si purifica il corpo fisico;
· il “Pranayama”, o scienza della respirazione, che serve a regolare il respiro, al fine di calmare la mente e i sensi.
E i Chakra?
I Chakra sono un po’ come le centraline elettriche del nostro corpo!
Sono i centri simbolici del corpo umano, a volte associati a organi fisici, tra i quali si muove un'energia (prana).
«Si narra che Siva insegnasse alla sua diletta sposa, la Dea Parvati, in una caverna vicino alla quale venivano a morire le onde dell’immenso oceano Indiano, l’Hatha-Vidya, cioè la scienza delle tecniche misteriose dell’Hatha Yoga, che comprendono le Asana, o posizioni magiche delle quali egli stesso era il creatore; pratiche riservate unicamente agli Dei indiani proprio come il nettare e l’ambrosia erano riservate agli immortali dell’Olimpo.
Accadde che un pesce, affascinato dalla magnetica e musicale voce del dio, osservasse quegli strani esercizi e subisse a causa loro un radicale e sorprendente mutamento: la trasformazione in un essere umano. [...] Questo fu il primo Yogi, si chiamò Matsyendra, che in sanscrito vuol dire “pesce fatto uomo”.
Matsyendra insegnò in gran segreto queste tecniche, che vennero poi tramandate da maestro (Guru) a discepolo (Chela) per intere generazioni».
Questa è un’antica leggenda conosciuta e tramandata da maestri a discepoli e nota nell’ambito delle scuole di yoga.
Non si conosce con precisione l’origine dello yoga, anche se alcuni scavi effettuati nella valle dell’Indo hanno portato alla luce una serie di oggetti, risalenti a 6000 anni fa, tra i quali amuleti, sigilli e tavolette, che rappresentano divinità in atteggiamenti yoga (asana).
Il termine yoga proviene dalla radice sanscrita “Yui” che significa “unire” (in particolare, i cavalli al carro), quindi lo yoga può essere interpretato come “l’atto di unire” e il suo significato può essere trasferito al controllo del corpo, della mente e dei sensi.
Oltre a ciò, lo yoga può essere interpretato come “unione” dello spirito individuale con quello universale.
Secondo lo yoga, ogni avvenimento segue la “legge di causa ed effetto”, di azione e reazione (Karman).
Ogni azione o pensiero dell’uomo hanno una ripercussione sia in questa vita che nella prossima, per cui ciascuno di noi raccoglie ciò che ha seminato.
In altre parole, il futuro si basa sulle azioni e sui pensieri del presente.
Lo yoga è pertanto la scienza del controllo fisico e mentale e offre un metodo per indirizzare la nostra mente, trasformando le nostre energie fisiche e mentali in energie puramente “spirituali”.
Per far questo utilizza alcune tecniche:
· le “asana”, che sono le posizioni, per mezzo delle quali si tempra, si rafforza e si purifica il corpo fisico;
· il “Pranayama”, o scienza della respirazione, che serve a regolare il respiro, al fine di calmare la mente e i sensi.
E i Chakra?
I Chakra sono un po’ come le centraline elettriche del nostro corpo!
Sono i centri simbolici del corpo umano, a volte associati a organi fisici, tra i quali si muove un'energia (prana).
Molte tradizioni concordano sul fatto che i chakra agiscano come valvole energetiche.
Uno squilibrio a livello di un chakra determina uno squilibrio d'energia nei determinati organi associati.
Molte moderne terapie naturali (Cristalloterapia, Reiki) si basano sull'analisi dei chakra.
La Riflessologia e l'Aromaterapia lavorano sugli stessi meridiani e la meditazione e visualizzazione basate sui colori sono strumenti importanti per bilanciare i chakra.
Ciascuno dei chakra ha il proprio centro in una delle sette ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo e ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola.
I chakra vengono assimilati al Loto, che dà origine ad un fiore bellissimo e candido benché esso nasca da acque stagnanti e putrescenti.
Proprio per tale peculiarità è considerato un simbolo di purezza: nato dal fango ma non macchiato da esso!
Gli esseri umani, la maggior parte degli animali ed alcune piante hanno sette chakra principali o primari.
Ogni chakra assomiglia ad un piccolo vortice con la parte più stretta dell'imbuto orientata verso il corpo.
Esistono poi dei chakra minori che si trovano nei polpastrelli, al centro del palmo delle mani, in alcune aree dei piedi, nella lingua o altrove.
I sette chakra principali sono:
· Muladhara Chakra o Centro Basale o Centro della Radice
· Svadhisthana Chakra o Centro Sacrale
· Manipura Chakra o del Plesso Solare
· Anahata Chakra o del Centro del Petto
· Vishudda Chakra o Centro della Gola
· Ajna Chakra o Centro Frontale
· Sahasrara Chakra o Centro Coronale
Il video seguente, tratto da Libero.it, illustra gli elementi fondamentali che caratterizzano i Chakra.
Ebbene, se l’argomento comincia ad interessarvi, voglio svelarvi il modo per iniziare a prendere contatto con la percezione dell’energia eterica.
Vi riporto un esercizio tratto dal succitato testo di Alessandra Pacini, che permette di scorgere tale energia a circa un centimetro di distanza dalla superficie del nostro braccio.
Visualizzare l’aura eterica
«Appoggiate la vostra mano a una parete bianca e guardatela di sbieco, sfocando lo sguardo, con gli occhi un po’ socchiusi.
Continuate a fissare il contorno della mano e un punto nel muro un po’ più in alto senza guardare direttamente la mano. A poco a poco vedrete all’inizio come una nebbiolina che fa da contorno alla vostra mano, e la vedrete apparire e scomparire.
Penserete a uno scherzo del vostro sguardo… invece state iniziando a vedere il prana. Man mano che farete esercizio, vedrete quest’alone nebbioso diventare di un bianco brillante, sfuggente, perché il prana si muove; lo vedrete apparire e scomparire. Continuando l’allenamento vedrete sempre più e sempre meglio, inizierà a prendere colore, lo vedrete azzurro, magari vedrete anche altri colori, man mano. Quello è il primo strato dell’aura, il campo eterico. E questo è lo strato che andiamo a ricaricare d’energia con le tecniche di respirazione, posizioni ecc. »
Con l’augurio che possiate scoprire tutta l’energia che risiede in voi…
Buona settimana a tutti!
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