Qualche giorno fa chiesi a mia moglie cosa ne pensasse di un nuovo modello di automobile, nella previsione di dover abbandonare, a breve, la nostra vecchia compagna di tanti gloriosi viaggi.
Mi rispose di non aver la più pallida idea del modello cui mi stavo riferendo.
“Ma come?” risposi io, “la città ne è piena!”
Dopo un po’, incrociammo l’auto in questione e gliela feci notare.
Ne rimase così piacevolmente impressionata, da esaltarne a lungo ogni particolare: la trovò elegante e, allo stesso tempo, sportiva, dalla linea innovativa, e “che bel colore”…!
Da quel momento ha cominciato a vederla dovunque, come se improvvisamente fosse comparsa dal nulla, ignorando tutte le altre auto di cui, ahimè, la città è comunque piena.
Questo comportamento non ha niente di anomalo.
Lei ha semplicemente messo “a fuoco” la sua mente su quel soggetto.
In gergo tecnico si parla appunto di focalizzazione, che è la predisposizione del cervello a concentrarsi su ciò che ci interessa maggiormente.
In alcuni casi, come quello descritto, tale processo può ritenersi positivo, in quanto permette all’individuo di “filtrare”, tra tante sollecitazioni cui la vita ci sottopone, quella che, in un dato momento, riteniamo di un certo interesse per noi, evitando così di perdere tempo e sprecare energie.
Mi rispose di non aver la più pallida idea del modello cui mi stavo riferendo.
“Ma come?” risposi io, “la città ne è piena!”
Dopo un po’, incrociammo l’auto in questione e gliela feci notare.
Ne rimase così piacevolmente impressionata, da esaltarne a lungo ogni particolare: la trovò elegante e, allo stesso tempo, sportiva, dalla linea innovativa, e “che bel colore”…!
Da quel momento ha cominciato a vederla dovunque, come se improvvisamente fosse comparsa dal nulla, ignorando tutte le altre auto di cui, ahimè, la città è comunque piena.
Questo comportamento non ha niente di anomalo.
Lei ha semplicemente messo “a fuoco” la sua mente su quel soggetto.
In gergo tecnico si parla appunto di focalizzazione, che è la predisposizione del cervello a concentrarsi su ciò che ci interessa maggiormente.
In alcuni casi, come quello descritto, tale processo può ritenersi positivo, in quanto permette all’individuo di “filtrare”, tra tante sollecitazioni cui la vita ci sottopone, quella che, in un dato momento, riteniamo di un certo interesse per noi, evitando così di perdere tempo e sprecare energie.
Ma c’è un’implicazione di tale fenomeno che risulta rilevante nei rapporti interpersonali.
Tale comportamento, come abbiamo detto, induce a prestare attenzione (e quindi a selezionare) solo un certo tipo di informazioni.
Nel rapporto con gli altri, ad esempio, potranno essere presi in considerazione solo quegli aspetti di una persona che, in definitiva, confermano l’opinione che di lei si ha già, non considerando quelli che tendono a manifestare il contrario.
E’ il cosiddetto “principio di coerenza”, di cui spesso siamo vittime inconsapevoli.
Si è portati, cioè, a non rimettere in gioco le nostri opinioni sulle persone che abbiamo di fronte. E ciò vale anche per la maggior parte degli eventi che si verificano nella vita.
La mente umana preferisce cancellare o sminuire alcune informazioni al fine di rendere più snello e semplice il suo impegno elaborativo.
Le implicazioni di tale comportamento sono tante, ma qui vorrei soffermarmi su una in particolare, di certo rilevante nella gestione dei rapporti personali e professionali.
E’ immediato dedurre, infatti, che la “prima impressione” che diamo, quando si incontra qualcuno, influenza in modo determinante il giudizio che questi avrà di noi anche in futuro.
Il problema che ci poniamo è quindi il seguente: come dare il meglio di noi in ogni situazione?
Sembrerebbe difficile trovare una soluzione, ma non lo è.
E’ possibile riuscirci sempre ma, come per un’atleta che si prepara ad affrontare una gara, tale comportamento non può essere improvvisato.
Esso è frutto di un processo di crescita graduale e costante, attuabile attraverso un preciso “allenamento” che è sia fisico che psichico.
Ciò che sto affermando l’ho provato su me stesso, seguendo i consigli di esperti, di cui poi vi dirò e riuscendo a migliorare sensibilmente il mio approccio agli altri, sia in campo personale che professionale.
E’ questo uno degli aspetti della vita che più mi affascinano: è possibile migliorarsi ogni giorno, salendo gradino dopo gradino la scala dell’evoluzione personale e trasformando gli imprevisti in opportunità.
Come per tutti i processi umani, è indispensabile iniziare bene, valutando attentamente il nostro “punto di partenza”, vale a dire la condizione attuale rispetto al contesto in cui siamo immersi: famiglia, amici, lavoro, soldi, salute, emozioni, etc
A tal fine si ricorre ad opportuni strumenti, in grado di definire e rappresentare in modo puntuale i valori “iniziali” dai quali partirà il nostro percorso.
In questa fase si gettano le fondamenta del nostro progresso, attraverso la definizione chiara, puntuale e adeguata degli obiettivi a breve, medio e lungo termine, in vista della piena realizzazione del nostro “progetto di vita”.
Statene certi: non c’è soddisfazione più grande di quella che deriva dal raggiungimento di un traguardo.
Condizione ineludibile affinchè ciò avvenga è la motivazione.
Esistono, a tal fine, esercizi specifici per il suo “rafforzamento”. Riprendendo il discorso iniziale, si tratta, ancora una volta, di “focalizzare” positivamente la nostra mente sugli obiettivi prefissati, in modo da non “sprecare” risorse ed energie lungo il cammino.
Quella cominciata adesso è un’avventura stimolante. Viverla con interesse e motivazione è senza dubbio il regalo più bello che ognuno di noi può fare a sé stesso.
In uno dei prossimi post, vorrei cominiciare ad analizzare i dettagli di questo processo, prendendo in considerazione le modalità di determinazione degli obiettivi e le tecniche e gli esercizi necessari per il loro raggiungimento.
Attendo pertanto commenti, idee, proposte per rendere questo viaggio ancora più interessante!
A presto e buona giornata!
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