martedì 22 settembre 2009

Cosa bolle in pentola?


Ed ecco la seconda notizia apparsa alcuni giorni fa su internet.

Prosegue l'iter per la realizzazione di centrali nucleari.

Potrebbe essere pubblicato il prossimo febbraio il decreto contenente l’elenco dei futuri siti nucleari italiani. Nel frattempo stanno circolando in via ufficiosa i nomi di dieci città che tra qualche anno potrebbero ospitare gli impianti atomici.

Per ciò che concerne i requisiti delle zone da scegliere, la vicinanza al mare o a fiumi per l’approvvigionamento idrico, l’assenza di rischio sismico e un adeguato collegamento con la rete elettrica sono le caratteristiche ideali per la costruzione delle nuove centrali, che potrebbero sorgere anche in zone appartenenti al demanio militare.

Ecco l’elenco dei probabili siti:

Monfalcone in provincia di Gorizia
Scanzano Jonico in Basilicata
Palma in provincia di Agrigento
Oristano in Sardegna
Chioggia in provincia di Venezia
Caorso in provincia di Piacenza
Trino Vercellese in provincia di Vercelli
Montalto di Castro in provincia di Viterbo
Termini Imerese in Sicilia
Termoli in Molise

Dal Ministero, però, sono giunte solo smentite.

Quel che è certo è la disponibilità data da Regioni come Sicilia e Molise alla realizzazione degli impianti.

Sul territorio potrebbe essere impiantato l’European pressurized reactor di tecnologia francese, frutto della joint venture tra Enel ed Edf, che hanno affidato la realizzazione degli studi di fattibilità a Sviluppo Nucleare Italia srl.

Il Ministero ha assicurato che le centrali non saranno importate. Al contrario, le industrie nazionali come Enel, Edison, Finmeccanica e Ansaldo avranno un ruolo di rilievo. Gli accordi in corso per l'aggregazione di grandi imprese, che vedono coinvolti anche gli Stati Uniti, assicurerebbero inoltre visibilità e protagonismo anche in Europa.

L’imminente decreto, allo studio del Comitato di Esperti predisposto dal Governo, copre tutta la catena del nucleare toccando aree, siti, impianti, depositi, indennizzi alla popolazione e lo smantellamento delle centrali a fine funzione, operazione già affidata a Sogin.

Per l’individuazione delle aree, esistono due possibilità: una si avvale del consenso popolare, l’altra si basa solo sull’emanazione di un DPR, indipendente dalla volontà dei cittadini.

Il decreto contiene bonus per le popolazioni abitanti nelle zone che ospitano le centrali nucleari. Le agevolazioni, che comprendono il rimborso della bolletta, dovranno servire allo sviluppo socioeconomico dell’area ed essere indirizzate su investimenti per la diffusione delle energie rinnovabili. Previsto anche un contributo per gli enti locali ripartito per il 60% al Comune sul cui territorio sorge la centrale e per il 40% alle Amministrazioni limitrofe.

Ad ognuno il suo pensiero…

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